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lunedì 13 ottobre 2014

Datemi un posto, di Pino Simone

Illustrazione di Pino Simone

Datemi un posto raccoglie, a dieci anni dalla sua morte, il meglio della produzione poetica di Pino Simone, outsider pugliese. La scelta si avvale di numerosi testi inediti, ed è tesa a rievocare la sua vita in bilico: divisa cioè fra la ricerca di un lavoro, di una donna, le giornate al CIM, la culla famigliare e la lotta, spesso scanzonata, contro la malattia e i suoi demoni. Dai suoi scritti emerge il ritratto avvincente di un uomo intelligente, forte, mai banale, il quale, attraverso la propria irrequietezza, è riuscito a non farsi piegare dalla malattia, trasformando in arte la sua ansia, in parte negata, di vita. 

Datemi un posto

Datemi un posto
dove non si fa niente,
dove si guadagna molto,
perché vado esaurito.
Fino ad ora mi avete sfruttato,
fino ad ora ho fatto l’operaio
con una paga di fame.
Datemi un posto
dove non si fa niente
però per favore non me lo date
a pulire i cessi;
io di lavare i cessi non lo merito
perché ho studiato e sono intelligente,
sto sempre in silenzio a meditare,
non lo vedete?
E anche se ho parlato male
di tutti voi,
non ero io.
Oh, datemi un posto
dove non si fa niente,
magari a prendere le telefonate.
Politici, forse sono io quello
che ci vuole per la nostra città.
Datemi un posto
con la raccomandazione.
Datemi un posto
perché quando ho un posto
posso avere anche una donna,
così formo una famiglia
e non se ne parla più.

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