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martedì 10 novembre 2015

Luce a Sud Est 3 edizione: Poesia per l'Ilva

Alessandro Silva
Vince la terza edizione di Luce a Sud Est – Concorso di scrittura sociale, promosso da Pietre Vive Editore e Il Tre Route Ebbro associazione culturale, il romanzo in versi Piccoli Fuochi di Alessandro Silva. 
Il concorso Luce a Sud Est, la cui giuria quest’anno è stata presieduta dallo scrittore Marco Montanaro, dimostra così le immense potenzialità della scrittura poetica come forma di narrazione capace di comprendere e descrivere la realtà contemporanea e di farsi, ancora una volta, arma utile alla lotta. 
Alessandro Silva vive a Parma, dove è nato nel 1976, ed è un biologo cellulare che ha trovato impiego presso un’agenzia di comunicazione. Il tempo libero lo dedica alla scrittura di poesie, racconti e articoli di divulgazione scientifica. 
Piccoli Fuochi, che presto vedrà la pubblicazione per Pietre Vive Editore, vuole essere, nelle parole del suo autore: «uno studio, un taccuino, una raccolta di pensieri che prende spunto da un caso di cronaca e malgoverno, ora messo a tacere, ossia le sventure vissute dall’Ilva di Taranto e dai suoi operai». 
Nell’opera, attraverso una forma di scrittura assai elaborata, in cui i versi sono incastrati in una struttura fortemente compatta, dall’impronta romanzesca, si raccontano le giornate dell’operaio di un altoforno, in una città deturpata da battaglie sociali e inquinamento atmosferico. Attraverso le parole dell’operaio, alternate a quella di una voce esterna, si viene a conoscenza dei disagi, delle lotte, dei rischi di perdere un lavoro e, con esso, la sicurezza economica necessaria a mantenere la famiglia. Piccolo fuochi diventa così la storia di un uomo che combatte e cerca di non arrendersi di fronte all'ostilità di un destino che lo priva di un collega, poi di un padre e della possibilità di avere figli, trovando nella forza silenziosa della moglie un motivo di continuità e vita. Una voce delusa, a tratti arrabbiata o dimessa, una voce che indaga e mostra senza dare giudizi, ma solo pensando al pane che serve per vivere. Anche se vivere in una città corrosa da veleni può voler dire l’arrivo, a breve, della morte.

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